XL TEATRO

Realizzavo delle locandine per gli spettacoli teatrali di una compagnia dilettantistica. Nel 2001 chiedo di partecipare al casting per uno spettacolo importante, diretto da un regista e attore del Living Theatre di New York, Gary Brackett. Vado, mi chiede di fare qualcosa. E mi affida la parte, Siddharta e il sesso. Iniziamo bene.
Mi incoraggia a continuare, per il talento innato. In seguito partecipo a qualche stage e corsi tenuti da Sergio Piano. E comincio a lavorare professionalmente. È un percorso che è durato più di dieci anni, affiancato a quello di designer grafico. Ma costa molto tempo, troppo impegno.
 Ora partecipo ogni tanto, per hobby, a qualche piccola cosa. Le locandine sono tutte mie, molte sono decisamente datate, una grafica che ora non proporrei mai.

TEATRO

SIDDHARTA - Il sorriso del fiume (2001)

Il lavoro è una libera rielaborazione di Gary Brackett da “Siddharta” di Hermann Hesse, romanzo breve pubblicato nel 1922, che ha avuto soprattutto nella seconda metà del ventesimo secolo, un enorme diffusione tra il pubblico giovane; “Hanta Yo” di Ruth Beebe Hill, 1979, una saga sulle tribù americane Dakotah (Sioux), “Angelo guarda il passato“, 1929, romanzo di Thomas Wolfe.
Siddharta è un uomo in cerca del senso della propria vita, che passa di esperienza in esperienza e no considera definitiva nessuna di esse, poichè ciò che egli cerca è il misterioso “tutto” che ha mille volti e mutevoli, come i riflessi delle acque del fiume dalle mille voci nel suo fluire incessante. Il mio ruolo era Siddharta alla scoperta del sesso, Siddharta e altri personaggi.

IL FIGLIO CAMBIATO (2002)

Il figlio cambiato” è il titolo di una novella che Luigi Pirandello scrisse nel 1902: esattamente un secolo fa. La novella – che si rifà a una credenza popolare siciliana – fu poi ripresa dall’autore, alla fine della sua vita, nella stesura di un dramma teatrale che, con il titolo “La favola del figlio cambiato”, fu musicato da Gian Francesco Malipiero e rappresentato, nei primi anni ‘30, in Italia e all’estero. Ambienti e superstizioni popolari, ma anche drammi e sofferenze vere della gente, vengono rappresentati in forma talora scherzosa nella “Favola” che è anche metafora delle nostre attese frustrate, delle nostre illusioni più dure a morire, oltre che della relatività e dell’i tercambiabilità dei ruoli sociali, che celano spesso la nostra vera e misteriosa realtà. Il mio ruolo era quello del viscido maggiordomo del re, e di un “uomo saputo” del paese, strafottente e maschilista. Però… 

Regia di Senio G. B. Dattena

CITTÀ MAI VISTE (2003)

Lo spettacolo presenta 11 quadri (liberamente tratti da “Le città invisibili” di Italo Calvino) prevalentemente sotto forma di monologhi sceneggiati, che si susseguono lungo un unico filo conduttore: la città come patria del cuore, dei desideri, dei sogni, delle aspirazioni più profonde, amata e talvolta odiata, a causa della delusione e dell’angoscia che derivano dal dilagante degrado urmano. Sono “città mai viste”, ma in trasparenza si riconoscono città già viste: le nostre città di oggi.
Nelle intenzioni della compagnia lo spettacolo vuole essere anche un invito alla lettura (e non solo dell’autore che abbiamo prescelto): una lettura che sappia sprigionare dalle parole lette, immagini e suoni, fantasie, desideri, angosce e speranze. Oltre alla messa in scena attoriale, lo spettacolo è accompagnato da inserti multimediali proiettati sul fondale. Oltre al ruolo di apertura come Italo Calvino, interpreto Marco Polo e altri personaggi.

Regia di Francesco Casu.

OPERA PANICA (2005)

La compagnia si rinnova, per tornare in scena con “Opera Panica” di Alejandro Jodorowsky, un insieme di quadri che corrispondono ad altrettante situazioni, come se ad essere rappresentata fosse la vita, colta per scorci significativi, per emblemi di certi modi di essere, di pensare, di relazionarsi, di vivere.
Estremamente semplice nel linguaggio, pur nella complessità del rimando del senso, “Opera Panica” è altrettanto semplice nella struttura drammaturgica e nella dimensione: la sobrietà dell’apparato scenico e dei costumi corrisponde all’intento di dare pieno valore e vigore al linguaggio e alla recitazione, così come era stato del resto per Beckett e per lo stesso Ionesco. Si hanno così dei “siparietti” segnati da rapidi passaggi di luce e di bui e tanti personaggi. I miei ruoli erano l’idiota che diventa intelligente e viceversa, il seduttore, l’uomo che annega e altri.  

Regia di Sergio Piano.

STORIE DI DONNE (2006)

Nel 2006 la compagnia realizza uno spettacolo composto da diverse piece teatrali e improvvisazioni affidate al gruppo di attrici, che si presentano come provinanti di fronte a un regista uomo. Le Storie di donne si manifestano in una scenografia essenziale che è proprio quella di un palco di un teatro anche nella finzione. Il palco del teatro portato sul palco di un teatro.

Io sono il regista uomo, ovviamente.

LA ZAPATERA PRODIGIOSA (2006)

La  zapatera prodigiosa è un’opera teatrale di Federico García Lorca, cominciata nel 1926 e terminata nel 1930. Fu rappresentata per la prima volta al Teatro Español di Madrid il 24 dicembre 1930, diretta da Cipriano Rivas Cherif. Il personaggio della calzolaia fu ispirato dalla figura di Agustina González López, scrittrice ed attivista femminista attiva a Granada. Si sviluppa come una farsa drammatica in due atti (dall’autore definita “farsa violenta”), dalla narrazione formalmente basata sulla classica commedia degli equivoci; in realtà ispirata dalla condizione femminile ai suoi tempi che ampliandosi nello sviluppo diviene allegoria dell’animo umano… (Wikipedia)

Il mio ruolo è quello del SIndaco, “personaggio beffardo e disilluso, divorziato 4 volte, che lusinga e circuisce la buona fede e la semplicità del calzolaio e cerca di sedurre le calzolaia (Wikipedia)”.

Sempre cattivo eh? Uno spettacolo che ho amato molto. 

Regia di Marta Proietti Orzella, Cooperativa Sirio.

IL ROSA NUDO (2007)

Il rosa nudo è un film sperimentale del 2013 scritto e diretto da Giovanni Coda e ispirato alla vita di Pierre Seel. Arrestato dai nazisti all’età di 17 anni con l’accusa di omosessualità, Pierre Seel venne internato in vari campi di concentramento. Deportato nel campo di Schirmeck, torturato e violentato, fu costretto ad assistere impotente all’atroce morte del suo compagno. Alla liberazione non parlò con nessuno della sua drammatica esperienza, si sposò ed ebbe tre figli. (Wikipedia)”

Prima del film, Il rosa nudo è stato uno spettacolo che includeva danza, video sperimentali e una quindicina di minuti ti teatro. È stata una delle esperienze emotive più forti. Impersonavo il compagno di Seel, e la mia “morte” ci emozionava sempre anche durante le prove.

Purtroppo non ho materiale di quello spettacolo.

Regia di Giovanni Coda

VITTIME DEL DOVERE (2010)

Dopo un lungo periodo di riorganizzazione, cambiamenti, laboratori e esperienze anche professionali nel campo scenico degli elementi del gruppo, Teatro i torna con “Vittime del dovere” per la regia di Sebastiano Moro. Il tranquillo “ménage” dei coniugi Choubert viene sconvolto dall’arrivo di un ispettore che sta svolgendo un’indagine su un certo Mallot, un presunto inquilino. La semplice richiesta di un’informazione diventa un viaggio surreale, psicanalitico e l’ispettore, aiutato da una sottomessa signora Choubert, obbliga con ogni mezzo il povero signor Choubert a scendere “sempre più giù” nel proprio passato, in un percorso delirante e dissacrante, fino a quando un nuovo e indefinibile personaggio.

Il mio rolo è quello del signor Choubert. Uno dei ruoli più lunghi, nel senso di minutaggio durante lo spettacolo e fisicamente impegnativi.

Regia di Sebastiano Moro.

JEUX DE MASSACRE (2011)

Nel 2011 si realizza l’esito scenico del laboratorio tenuto da Sebastiano Moro per Teatro i.

Elementi già presenti del gruppo si uniscono a “nuovi” attori alla prima esperienza, per rappresentare questo insieme di quadri di situazioni paradossali e surrealiste descritte da Eugene Jonesco in “Jeux de massacre“. La gente muore, non si sa il perchè. Forse in realtà vittima delle proprie stesse paure, del cinismo, della paura della solitudine, della paura di vivere. Il tutto fino ad arrivare a un’ironia stridente e che ribalta le reazioni emotive.

I ruoli in questo mosaico di personaggi sono tanti…

LA CANTATRICE CALVA (20011-2012)

Pochi e ormai collaudati elementi del gruppo mettono in scena con la regia di Sebastiano Moro una riuscita rappresentazione de “La cantatrice Calva” di Eugene Ionesco, che accompagna Teatro i per due anni.

Ionesco decise di imparare l’inglese comprandosi un manuale di conversazione. Per esercitarsi, ricopiava le frasi del manuale e, facendo ciò, si accorse della banalità delle frasi : “il soffitto è in alto, il pavimento in basso”, “i giorni della settimana sono sette”, etc. Da qui trasse ispirazione per la commedia, datata 1950. È il primo esempio di un genere teatrale allora ai suoi albori, il teatro dell’assurdo, in cui la vicenda subisce uno straniamento tramite l’utilizzo esasperato di dialoghi contrastanti, luoghi comuni.

Molto carini i teaser pubblicitari che avevo realizzato per il web sullo spettacolo. Li trovate dopo le belle foto di Alessandro Cuboni.

Il mio ruolo era Mr. Smith.

LE MONTAGNE DELLA LUNA (2014)

Micro spettacolo teatrale di 6 minuti nell’ambito della rassegna TEATRO IN CORTO, Vetreria di Pirri. Tratto da “La guardia della Luna” di Massimo Bontempelli, scritta nel 1916 e rappresentata per la prima volta a Milano nel 1920 dalla compagnia teatrale di Virgilio Talli.

In pochi minuti, sono un ispettore di polizia, e altre comparse. Le foto sono più che altro prove.

Regia di Sebastiano Moro.

VIDEO

SUEGNO SOVRA SUEGNO (2004)

Cortometraggio “SUEGNO SOVRA SUEGNO” per la regia di Patrizia Piscedda e Anthony Caleja, selezionato per il festival internazionale V-ART.

Sono un antipatico avventore del ristorante.

FESTA DI COMPLEANNO (2005)

Cortometraggio “FESTA DI COMPLEANNO” realizzato nell’ambito del corso di regia tenuto dalla Scuola Holden Circus a Cagliari.

Ero nell’organizzazione, ma ho partecipato al corso e ho fatto una comparsa come barbone all’interno del video. Ho solo il trailer purtroppo.

COSE ORRIBILI (2012)

Saranno pure COSE ORRIBILI, ma il video mi piace un sacco. Video musicale del gruppo V.A.R., con la regia di Luca Percivale.

Io faccio la parte di uno stalker (e daje con i ruoli simpatici), anche se alla fine…

CSI CAGLIARI (2013)

Faccio parte di una setta segreta che vuole distruggere il mondo, nella seconda serie di CSI CAGLIARI, realizzata dagli Artisti fuori posto. Una piccola parte, ma mi sono divertito. 

Appaio in un paio di episodi, eccone uno.

LA QUARTA VOLTA (2019)

E niente. Ancora una volta la parte di una carogna. (Sarà per questo che ho smesso?). Ecco un capufficio carogna ne “LA QUARTA VOLTA”, sempre con gli Artisti fuori posto.

LATER'S TOO LATE (2019)

Qui faccio solo una veloce apparizione, come poliziotto… cattivo. Ma è solo un attimo. Godetevi il video comunque e il gruppo delle Mymisses, diretto dalla Gallo Films.